L’insegnante
Aven (pseudonimo qabbalistico di Alessia Ottomanelli)
nasce in Italia il giorno 22 Ottobre 1980 e non a caso appaiono nella sua data di nascita un numero maestro (22) e la (Tetraktys pitagorica).
Al fianco della formazione classica, così come socialmente riconosciuto
Liceo Classico
Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Master in Philosophy of Mind alla Oxford University
(for continuing education)
Corso di specializzazione presso l’università di Harvard
“Neuroscience: the nature of electrical neuron trasmission”
approfondisce ambiti di studio variegati, seguendo innumerevoli corsi e seminari prevalentemente in Europa riguardo l’esoterismo e le scienze occulte (ed occultate).
Essendo appassionata di gnosi, sfruttò il suo percorso scolastico (a partire dal liceo) imparando latino e greco, culture differenti e radici etimologiche del linguaggio cosa che le concesse poi di radicare le sue acerbe intuizioni in un sostrato linguistico (in termini di sistema) molto più ampio, di fatto ecumenico.
Contestualmente nello stesso periodo, apre le porte della sua coscienza a ricerche e letture di contro-informazione di ogni genere come ad esempio testi riguardo l’esobiologia e l’esistenza di civiltà e forme di vita differenti in tutto l’universo, cospirazioni di stato, tecnologie sconosciute e nascoste alla massa come la fusione fredda recuperando documentazione declassificata dai governi ed aprendosi a possibilità che vengono occultate alla massa, per ovvie ragioni di controllo.
Tuttavia l’ avvenimento davvero caratterizzante il suo percorso spirituale fu venire a conoscenza all’ultimo anno del Liceo, dei libri e delle opere di Umberto Eco che ancora oggi ritiene suo pater dal punto di vista intellettuale.
Cominciò così col scoprire il Nome della Rosa
(del quale lesse ogni libro in bibliografia)
un universo immenso e prolifico nel quale immergersi con sempre più forza e volontà di apprendere.
Ecco la derivazione dello studio dell’Alchimia e della Qabbalah percorso che incessantemente ha portato avanti per più di 25 anni.
Del resto, la vera rivelazione arriverà con la lettura del
“il pendolo di Focault” sempre di U.Eco, con i suoi capitoli i cui capoversi sono scritti in ebraico antico (tratti dal Sepher yetzirah come scoprirà di li a poco).
Questo la innamorò per la prima volta di questa lingua fondativa e misteriosa.
Come presupponibile aspettarsi quando ancora non esistevano google o wikipedia o cellulari a disposizione di ciascuno iniziò la sua ricerca attraverso polverose biblioteche, divorando anche tutta la bibliografia cabalistica del pendolo di Focault in un labirinto di rimandi bibliografici attraverso il quale il “naufragar le era dolcissimo” parafrasando Leopardi.
Ha dunque nel corso degli anni a seguire, studiato e praticato gli insegnamenti di pressochè ogni “sistema” esoterico, dalla quarta via di Gurdjieff, alla Cabala, a Thelema, alla Societa Terapeutica di Myriam, al percorso di Mantak Chia, all’ Advaita Vedanta, al Dogzchen, all’alchimia operativa della scuola ammonia, passando per Wim Hof e Dolores Cannon (ipnosi regressiva), per il teatro magico del caro Jodorowsky, alla Massoneria, ai Martinisti et cetera.
Anche la fisica quantistica e la matematica diventate sue profonde passioni in periodo post-universitario si sono trasformate poi nelle basi del suo pensiero e della sua poiesi.
Durante il periodo Universitario si iscrive all’Accademia di Recitazione prima con l’Insegnante Maria Egle Spotorno, diretta allieva di Strehler e poi a Milano perfezionandosi all’accademia Grassi, ed ai teatri possibili stage con insegnanti tra i più rinomati internazionalmente (uno su tutti Dennis Hopper dell’ actor’s studio), per un periodo intensivo di 4 anni al termine del quale si diploma in recitazione.
Il percorso teatrale è stato da sempre caratterizzato da una profonda volontà di trasformazione e di approfondimento primariamente delle dinamiche che l’Università stessa attraverso la psicologia le proponeva. Luogo d’indagine prediletto per la necessità di impersonare un altro e di sentirlo come fosse parte di un se ricostituito, attraverso il metodo Stanislavsky (il lavoro dell’attore su se stesso ed il lavoro dell’attore sul personaggio) apre ancora di più le porte della sua percezione all’unità di tutti gli esseri ed al comune denominatore delle esperienze umane. Le qualità empatiche che da sempre le erano appartenute trovano una dimensione espressiva prediletta.
Attraverso le opere di Cocteau impara che il corpo è tutt’uno con l’intenzione. Ecco dunque che gli studi relativi alla fisiognomica Lombrosiana di inizio 900 cominciano a tornare e si inseriscono in un puzzle più ampio di conoscenze che passano adesso prevalentemente per una comunicazione non verbale. Da qui decide di approfondire attraverso un master sulla filosofia della mente con l’Università di Oxford quanto di specifico si riferisce a questo organo reggente il nostro organismo.
Si approccia con stupore e senso di negazione del se al teatro povero di Grotowski riconoscendo una profonda affinità tra i percorsi mistici che aveva intrapreso e questo abbandono dell’orpello come abbandono della “distanza” tra esseri umani, sancita primariamente e irrevocabilmente dalla nostra stessa pelle.
Approfondisce i testi e le opere di Eugenio Barba e dell’ODIN TEATRET e questa tendenza all’apertura spirituale del teatro si fa netta e evidente man mano che procede nello studio e nella pratica.
Non poteva inoltre non appassionarsi di musica (essendo la musica matematica).
Suona infatti chitarra, violino, ukulele, pianoforte e canta. Conosce sei lingue e sta attualmente imparando il russo.
La ricerca della conoscenza in ogni ambito l’ha sempre animata.
Appassionata anche di letteratura “religiosa” conosce a memoria molti dei testi canonici delle grandi religioni ( Bibbia, Baghavadgita, Veda, Avesta, Corano etc) dei quali condivide l’insegnamento esoterico legato a scuole come quella di Neville Goddard; apprezza gli apocrifi e i testi gnostici, la Leptogenesi e tutti i testi considerati minori.
Rendendosi poi conto che una comprensione veramente profonda della realtà trascende ogni sistema, essendo qualsiasi linguaggio sempre un sistema dunque in quanto tale limitativo/limitato/limitante (per dirla con Lacan) nei termini del comunicare l’essenza, ha quindi deciso di mettere a frutto quelle che sono le sue doti naturali, cresciute di pari passo coi suoi studi nel corso degli anni, offrendo la possibilità a chi voglia di addentrarsi in un mondo di conoscenze fondamentali per lo sviluppo della persona ma neglette ai più per stigmatizzazione sociale o semplice ignorare.
Parallelamente al percorso esoterico, lavora profanamente per 12 Anni come direttore d’Hotel esperienza che la rende consapevole delle dinamiche relative alle risorse umane e per la gestione delle quali mette in pratica ogni insegnamento parallelo acquisito integrando le sue conoscenze in un metodo che rende le sue strutture eccellenze della ricezione nominate nei più importanti giornali internazionali (Vanity fair, Vogue, Corriere della Sera et cetera)
Di qui le competenze nella gestione aziendale per la quale si pregia oggi di offrire consulenza volta alla risoluzione delle disfunzionalità e ottimizzazione della comunicazione (il che si traduce nella valorizzazione del prodotto/servizio offerto, naturalmente)